La Milano Fashion Week ha chiuso i battenti,
dopo cinque giorni all'insegna della moda e del glamour.
Tanti i protagonisti, non solo i più conosciuti, ma anche giovani promesse legate al Made in Italy.
Durante la terza giornata un susseguirsi di grandi firme: Moschino sfila in stile United Kingdom, Rossella Jardini infatti fa un vero e proprio omaggio al mondo anglosassone utilizzato tessuti tartan con la predominanza del rosso, vero must delle prossime collezioni autunno-inverno, il tutto coronato dal suono finale delle cornamuse.
Durante la terza giornata un susseguirsi di grandi firme: Moschino sfila in stile United Kingdom, Rossella Jardini infatti fa un vero e proprio omaggio al mondo anglosassone utilizzato tessuti tartan con la predominanza del rosso, vero must delle prossime collezioni autunno-inverno, il tutto coronato dal suono finale delle cornamuse.
Nostalgie anni Ottanta da Iceberg, tagli geometrici e colori shock, come il turchese e il giallo combinati a tessuti inusuali come la pelle. Il tocco in più...le zip a vista come ornamenti decorativi.
Vunk è invece la passerella Versace.
Come infatti dichiarato da Donatella è punk, ma con l'inconfondibile stile Versace: pelle, vinile, catene e borchie con tagli che sembrano squarci e accostamenti di colori abbaglianti.
L'ultima domenica di febbraio coincide poi con il quinto appuntamento di questa MFW;
L'ultima domenica di febbraio coincide poi con il quinto appuntamento di questa MFW;
primo nome in agenda è quello di Marni che ha deciso di fare sostanza preziosa i dettagli, che siano vistosi o impercettibili ma che facciano comunque la differenza, come il bordo di un cappotto, l'orlo di una mantellina, un paio di stivali o una borsa.
Come di consueto, non mancano le critiche, nate subito dopo la sfilata Dolce&Gabbana, il duo siciliano continua la sua corsa nel mondo della moda ispirandosi alla terra natia e all'opulente e sacrale bellezza dei mosaici di Monreale come punto di partenza attorno al quale si sviluppa l'intera collezione. Immagini sacre bidimensionali e preziose, arricchite da punti d'oro e dalla luce tridimensionale di cristalli e pietre. Le critiche nascono appunto per l'ispirazione che richiama in maniera palese la collezione presentata nel 2000 dalla loro conterranea Marella Ferrera.
Chiude la giornata il catwalk di Salvatore Ferragamo. Blu, nero e bianco compongono la ristretta e precisa palette cromatica con la quale la griffe affronterà il prossimo Autunno-inverno. Il twist capace di conferire desiderabilità alla collezione arriva dai sapienti giochi di compensazione tra proporzioni dei capi, che poi sono quelli più classici del guardaroba elegante, ma anche dall'incessante e fruttuoso dialogo tra le consistenze e le lucentezze dei tessuti. Quello che potrebbe sembrare semplice, al limite del banale, si rivela invece, all'opposto, studiatissimo e sofisticato. Chic proprio perché non immediatamente comprensibile nella sua articolata complessità.